Oggi apparecchiamo largo a differenza di ieri quando Emanuela & C. hanno messo in tavola circa 30 persone. Tra gli assenti come non citare Mariangela che deve prepararsi … per gli esami. Bruno ha già preso il largo anche se il clima non sembra tanto adatto. Dopo tanto tempo abbiamo però la compagnia degli Orvietani che sono in pausa temporanea dalla loro attività. Sognando un cambio di gestione prospettano ai Vallettari un trasferimento pressoché stabile alle Canarie vagheggiando il clima temperato, il mare, la cordialità degli abitanti e, non ultimo, l’economicità della vita. Hanno quasi convinta la maggioranza dei Vallettari quando paventano (scherzosamente) un menù pressoché vegano che ha fatto indietreggiare e ripiegare il fronte dei “canarini”.
Ci siamo preparati per servire antipasti vari con il pane di Pasqua e gli affettati ma poi ci sono altre cose da finire e pertanto li rimandiamo per un’altra occasione iniziando così un “menù a scavalco” che terminerà solo con il primo maggio. Nemmeno a pensare di apparecchiare fuori perché la stagione è ancora da giacchetto e poi nel pomeriggio la pioggia ci costringe anche a rinunciare alla passeggiata.
Angela comincia bruciando le verdure … poi fa il bis e quasi il tris; per evitare altri danni si immerge nella lettura del diario di guerra del nonno di Lucia che riporta meticolosamente l’avanzata in Africa del 1938-39 con un resoconto di vita quasi quotidiano e abbellito da descrizioni del paesaggio, dei villaggi incontrati e dai sentimenti di nostalgia per la famiglia, condivisa con i commilitoni compaesani via via incontrati.
Ancora più ristretta la tavolata della cena ma la nuova stufa funziona bene e contribuisce a rendere più calda l’atmosfera.