Fin troppo facili son da declamare
Di un brav’uomo le qualità e le virtù
Soprattutto se noi stiamo qui a parlare
Di Giovanni che ragazzo non è più
Egli mille elogi riceve sovente
Quando suona, canta e fa da segretario
Affabilmente sta con tutta la gente
Pensionato ed impegnato a pieno orario
Ma si sa l’età che avanza reca danni
Ed a volte la memoria un po’ deborda
E così succede anche al buon Giovanni
Che fra mille cose … qualcuna la scorda
Perché è vero che con passo lesto e fiero
Se ne gira pel paese in lungo e in largo
Ma è distratto e per lo più soprapensiero
Perde spesso i colpi e cade nel letargo
Come ieri … che per andar via di fretta
Col lucchetto ha chiuso bene il chiavistello
Rinserrando gli altri amici alla Valletta
Facendo loro scavalcar il cancello
Ora caro Gio’ ti mettiamo alle strette
Per evitare che tu faccia altri danni
Le primavere tue son … SESSANTASETTE …
Ti ricordiamo che … “hai quasi settant’anni” …
Ecco un motto divenuto proverbiale
Vorrà dire che lo scolpirem sui muri
Di questo ritrovo bello e conviviale
Mentre insieme ti cantiamo tanti auguri
10 novembre 2019
Con le penne sconosciute è l’impegno terminato
là per Siena, come nonno, sempre più sei ricercato
alla scuola di borsette senza te gli vien il magone
per far fronte alle richieste ci vorrebbe proprio un clone.
Sarà colpa degli impegni o della testa tra le nubi,
il cancello hai chiuso a chiave così che nessun ci rubi,
certo pensi già al presepe e così lì rinserrati
come belle statuine ieri sera ci hai trattati.
Oggi che è il tuo compleanno tanti auguri ti si fanno
pur la rima ora ci manca … sette son dopo i sessanta
cosa mai succederà col trascorrere degli anni?
Ti affianchiamo la badante pe’ evita’ di far malanni?
Mah, vedremo, per adesso ti faremo una cantata
e ti meriti davvero degli orecchi una tirata!!!