Fuori fa freddo (meno due dicono gli ultimi arrivati poco prima dell’ora di cena), dentro c’è una calda e affollata atmosfera di festa dovuta ai termosifoni al massimo … e alla partecipazione allegra della trentina di convitati. Silvio è al centro dell’attenzione e si concede senza troppe rimostranze ai baci e abbracci di amici e parenti; aspetta ansioso l’arrivo di Sofia … e di Alessandro e di Ilaria… oltre alla cena che la mamma ha preparato andando incontro alle sue preferenze. Comunque sia sa che gli toccherà torta e pacchetti da scartare e questo già gli basta; il lancio del pallone che arriva fino al soffitto, dedicato proprio a lui, suscita l’applauso entusiasta del numeroso pubblico.
Chiede Angela a Peppino
Che era sceso giù in cantina
Per attingere il buon vino
“Quanti siamo ?” “Una trentina !”
Un po’ troppi in queste stanze
Anche per una cenetta
Fatta sol di due pietanze
Presto andiamo alla Valletta
E così si fa fagotto
Con la spesa e il desinare
Prima che venga il diciotto
Su si sale a preparare
Perché ormai gli si è promesso
E se l’è ficcato in testa
Che se è buono come adesso
Gli si fa una grande festa
Or diciamo che Silvietto
Qualche volta è birbantello
Fa le cose per dispetto
Ma non è un gran monello
Ecco allor che gli invitati
Con in mano bei regali
Si son tutti radunati
Per gli auguri più cordiali
Chi esibisce una maglietta
Chi le scarpe chi una polo
Che Silvietto scarta in fretta
E si prova in dosso al volo
Dopo la grande abbuffata
Si fa il lancio del pallone
E per concluder la serata
Ti si canta la canzone:
“TANTI AUGURI A TE …