19- 26 agosto 2022 – Vacanze “un po’ sincro – un po’ no” della Valletta group (un po’ sì – un po’ no). Quasi allo scadere del tempo utile per le eventuali prenotazioni è stata lanciata da Luciano l’idea della vacanza in montagna che ha trovato le adesioni di Elvio e Giovanni, già quasi lanciati anche loro con lo stesso itinerario. Enio, Moreno, Peppe – annessi e connessi – hanno invece passato il turno per motivi diversi. Le date sembravano però non coincidere anche per i partenti fino a che, con un ultimo colpo di coda, le due gite si sono combaciate almeno per qualche giorno.
A Elvio il compito di tenere aggiornato il diario di bordo che segue
Brunico paese “fico” – La pioggia battente, compagna di viaggio, che all’inizio ci regala uno stupendo doppio arcobaleno, che unisce in un unico abbraccio Amiata e Val d’Orcia, si dissolve, per incanto, quasi alle falde delle Dolomiti di Val Pusteria; squarci di azzurro ci fanno intravedere i profili sinuosi e verdeggianti delle gole prealpine, ed ecco Brunico vestita a festa, brulicare di turisti accolti a braccia aperte dal corso variegato di colori, dal castello del Vescovo-Principe “Bruno”, dal Museo MMM Ripa dove la montagna raccontata da Messner vive di nuove etnie.
Sali sulla torre e lo sguardo spazia lontano dalla Valle allo sfondo delle rocce dolomitiche che ci chiamano a gran voce per l’escursione dell’indomani. Il suono maestoso dell’organo della “Parrocchiale” ci attrae, ci coinvolge e ci emoziona molto più della sigletta di ballo che è cornice del concorso di “Miss Italia”
Cascate di Riva – Percorso Francescano – Ancora sonnecchi, il vociare chiassoso dei visitatori è un eco lontano a venire, le nebbie e le rugiade mattutine ancora irrorano i tuoi boschi silenti di betulle e conifere, e ci accogli con aria frizzante, umida dell’odore di funghi e intrisa di sogni notturni in un’alba dubbiosa di nubi; ma noi siamo felici, passo dopo passo percorriamo l’erta e stazione dopo stazione intoniamo, dopo “Regina dell’Amiata” il “Laudato sii” suggerito dai pii tabernacoli. La prima, la seconda, rumorosa, e poi la terza cascata, fragorosa, ci spruzzano di gioia le vesti, ci commuovono e ci fanno lacrimare gli occhi, ripieni di beltà e poi ancora in ascesa fino alla silente, intima cappella colma di sacralità francescana che avvicina l’anima all’eterno. Quando scendiamo sorridiamo di fronte all’orda dei turisti, che non sente, non avverte, non può percepire ciò che ci hai donato.
Lago incantato di Anterselva – Un bistrot, semplice e lindo, per un toast ed una birra ghiacciata, che ci rifocillano… E poi verso il lago incantato di “Anterselva” dove il verde smeraldo riflette profili di monti, accoglie gocce d’acqua piovana per dissetarsi, si lascia navigare da giovani palmipedi, si lascia fotografare da tutti gli innamorati e racconta di fate ed infonde quiete. Il rientro è un battito d’ali.
Dobbiaco Il lago – Dopo gli auguri a Dany Dany ci dirigiamo verso Dobbiaco dove all’Hotel “Simpaty” ci incontriamo con Luciano e Letizia. Una sgambata verso il lago per eliminare le tossine dello stress di viaggio per loro e saggiare l’ambiente. Ci avventuriamo in un sentiero in direzione di un maso ma l’erta e dura salita ci fa desistere, optiamo per un sentiero più dolce e ci fermiamo per uno spuntino lungolago. Al rientro in albergo ci sistemiamo in camera e ci godiamo un meritato riposo.
Misurina – San Candido – Che dire di un giorno “speciale” condiviso con amici vicini e lontani “speciali” quando fioccano biglietti e messaggi, SMS, “speciali” che ti raccontano affetto, vicinanza, stima e tu che sentendoti “piccolo” d’un tratto diventi “grande” e ti bei di momenti deliziosi, sensazioni suggestive nel vedere siti meravigliosi: il lago di Misurina, la catena delle Dolomiti, San Candido; percorsi tortuosi che si snodano ai tuoi piedi dopo l’ascesa sensazionale in seggiovia. Sdraiarsi nel prato assolato dopo aver condiviso un pranzo “caratteristico” con amici preziosi.
Infine, a cena, il rito della candelina, un botto del tappo e la festa continua… non sono più “quasi” 70 anni, ora lo sono davvero. Grazie a tutti Elvio
Le tre cime di Lavaredo – Il pullman ci conduce oltre i 2000 mt, oggi non scenderemo mai sotto quella quota, e toccheremo i 2500 mt. Più e più volte, l’aria è frizzante e ci dà la sveglia. Dal rifugio “Auronzo” si dipana un percorso ad anello che promette fascino e vedute mozzafiato, tutt’intorno la catena dolomitica di roccia calcarea che sprofonda in vorticose vallate verdeggianti, in alto l’imponente massiccio delle “Tre Cime” a troneggiare, quasi a dominare l’intero habitat. Queste tre guglie, simili a cattedrale, che avvicina la terra a Dio, ci chiamano, ci invitano, quasi a dire “finalmente siete arrivati, ecco ammirateci, gustatevi la nostra presenza per l’intero percorso, sgombriamo il cielo dalle nubi, faremo splendere il sole per illuminare il cammino”.
E così, passo dopo passo, tra ascese, discese e pianori, scopriamo bovini ed ovini al pascolo, gole profonde che lasciano scorgere specchi lacustri, torrenti vorticosi, rilievi sassosi e prati erbosi. Odori veraci, aria incontaminata, pian piano ci alleggeriamo degli indumenti, accaldati per il sole e per l’impegnativo cammino. Una sosta al rifugio “Lavaredo” ed ancora al rifugio “Locatelli”. Foto, selfie, avvistamenti, la calca della gente intorno sembra non esistere, siamo solo noi a dialogare con queste stupende, uniche, concrezioni montane; rallentiamo per il respiro affannoso, riprensiamo con nuovo vigore dopo aver gustato una barretta di cioccolata o un bicchierino di grappa rigenerante.
Il pullman discende dagli oltre 2000 mt. E ci riconsegna alla così detta “civiltà”, ma nel percorso sinuoso un sogno mi culla la mente “oggi imparo il significato delle due parole: Eternità, Immensità Ed è …stupore!!!
Bressanone – Dopo le fatiche delle escursioni precedenti i nostri organismi reclamavano un po’ di relax, ed ecco quindi che ci dirigiamo, con l’auto di Letizia, verso Bressanone per una rilassante passeggiata in città. I portici animati, le piazze e le strade brulicano dei preparativi della grande festa che da venerdì a domenica accoglierà migliaia di visitatori. E’ tempo di visitare il complesso monumentale del Duomo, il famoso e bellissimo Chiostro romanico, completamente affrescato, il Palazzo Vescovile, i palazzi ed i portici del centro.
Ci fermiamo ad ammirare una vetrinetta che espone pregevoli articoli artigianali di pelletteria e calzature dove, all’interno opera un signore, incredibilmente a noi noto: Michelangelo!!!, nostro compaesano, che svolge qui proficuamente la sua attività. Un caffè, quattro chiacchere, e la gioia di condividere ricordi e momenti belli e densi di serenità. La visita all’Abbazia di Novacella, retta dagli agostiniani, è un bellissimo sito storico-religioso risalente al 1140, poi modificato e sviluppato nei secoli a venire, fino a divenire punto di riferimento per l’intera comunità Valtellinese.
Al rientro in albergo ci siamo immersi nella SPA per un massaggio rinfrescante.
Lago di Braies – E’ bene partire presto, per evitare code, anche con la prenotazione del parcheggio” giusta considerazione vista l’esperienza delle “Tre Cime” ed in previsione della solita calca di gente che si riversa a visitare il sito. Partiamo subito dopo colazione e prepariamo i panini della Coop per il pranzo. Siamo alla meta alle 9 circa ed usufruiamo del parcheggio 4, il più vicino alla località di destinazione, come da prenotazione, senza alcun patema d’animo. Zaini in spalla imbocchiamo il sentiero, quattro passi e spalancando gli occhi ci esce un’esclamazione “oh!!!!” di meraviglia, il “lago di Braies” è lì davanti a noi, ci accoglie con la sua riva sinuosa, l’acqua verde azzurro cristallina riflette le guglie dei monti che gli fanno da cornice e da corona. La sua trasparenza lascia intravedere una miriade di pesci di ogni dimensione, alcune barchette trasportano i visitatori al centro del lago per consentir loro una particolare visione d’insieme.
Un agile sentiero, nel primo emisfero costeggia calle di pietrisco sul bagnasciuga e ci porta al percorso che sale alla malga di mezza costa dove la pausa per un caffè è per noi motivo di rifocillazione. Scendiamo di nuovo verso il lago ormai preso d’assalto da migliaia di turisti, e ci infiliamo nella seconda parte del sentiero, questa sì impegnativa, perché si inerpica sulla riva rocciosa. Scorci bellissimi consentono pause per foto e per ammirare un paesaggio indescrivibile.
Il cielo terso ed i raggi filtranti del sole formano sullo specchio lacustre giochi di luce ed ombre che solo un grande pittore, la natura incontaminata, sa riportare in un quadro “vivente”. Mi colpisce la presenza di un artista di strada che cerca di immortalare su cartoncini quelle bellissime immagini. Finiamo il percorso, ci rifocilliamo con i panini, sorseggiando un caffè ed entriamo in un negozio di souvenir per qualche “cadeau” da consegnare al nostro ritorno, l’indomani, al termine di una settimana vissuta con sensazioni ed emozioni forti, uniche!!! Elvio
Dobbiaco – Lienz – Rimasti soli Luciano e Letizia decidono di cimentarsi nell’impresa della pedalata Dobbiaco – Lienz.
Si tratta di un percorso ciclabile di 44 Km in discesa (dislivello di 500 mt) che proviamo ad affrontare con due potenti e-bike. Il tempo incerto non minaccia pioggia, così partiamo dalla Stazione di Dobbiaco verso le 9,30. Dopo una sosta a Heinfels per fotografare il bel castello turrito, ci fermiamo alla Loacker, per rifocillarci con l’immancabile pacchetto di “frufru”. Si riprende il cammino accompagnati dal gorgoglio della Drava, che costeggia il percorso e l’inebriante dolcissimo profumo delle orchidee selvatiche, lungo una strada ombrosa e tranquilla.
Per l’ora di pranzo siamo a Lienz e dopo un giretto per la cittadina riprendiamo il treno per tornare a Dobbiaco. Una leggera pioggia, che mette in difficoltà i ciclisti più tardivi, ci ricorda che la vacanza è davvero finita.