Ivana, con moooooolto ottimismo, ha decorato la torta con un grande 20019, non credo che nessuno di noi arrivi a tanto … per ora ci siamo limitati ad accogliere in allegria il 2019. Quest’anno è mancata la rappresentativa senese colpa dell’influenza, anche gli orvietani sono sempre in ostaggio del loro “bed and breakfast”, ma non disperiamo di averli per prossime occasioni. La serata è stata fin troppo tranquilla, mancante Bernardo nessuno ha pensato neanche ad uno scoppietto, abbiamo perfino apparecchiato, per abitudine, con le solite tovaglie di tutti i giorni per buscarci la sonora disapprovazione di Elvio che non ha sentito ragioni, ha rismontinato piatti, bicchieri, posate, per ammainare una candita tovaglia con guida rossa al centro, tovaglioli in tinta, bicchieri e posate pure, … e tanto di ramanzina perché Capodanno è Capodanno! Ogni postazione è stata arricchita da segnaposto a forma di alberello e decorati con applicazioni, tanto per smaltire un po’ dei tappi del sughero che si stanno moltiplicando, forse per partenogenesi, in casa di Angela.
Con un remake del famoso “il pranzo è servito”, con tanto di ruzzola e musichetta improvvisata al momento, abbiamo animato le ore precedenti la mezzanotte e allontanato l’abbiocco della ricca cena; immancabile la spiluccata di uva, foriera di lauti introiti in denaro (così si dice…) e il banchetto delle carte.