12 agosto FESTA DEI SETTANTENNI
“Nientepopòdimeno” che 420 anni!!! A tanto ammonta il raduno dei 6 settantenni voluto da Luciano e Bruno a 20 anni di distanza da quello analogo che si svolse nell’ormai lontano 2003 in occasione del 50° compleanno. L’organizzazione non è stata facile anche perché Bruno questa estate è stato quasi sempre al largo della Sardegna dove l’hanno perfino accolto come cittadino onorario data la lunga permanenza. Bernardo per fortuna era più a portata di mano e si è attivato per la preparazione della location insieme a Luciano.
All’apparecchiatura della tavola ha pensato Franca che ha preparato anche un centrotavola e un delizioso mazzolino di erbe campestri come segnaposto per ogni convitato. Determinante il contributo di Elvio che ha provveduto invece all’allestimento festaiolo della Valletta con palloncini colorati, uno per ogni festeggiato con tanto di nome sopra, e uno striscione anch’esso con tutti i loro nomi. Insieme ad Angela ha composto poi la scherzosa stornellata di augurio, personalizzata per ciascuno dei settantenni. Chiara e Marta hanno svolto egregiamente la funzione di vallette della Valletta nel presentare il cartaceo della
stornellata in formato extra-large per la migliore presentazione al numeroso pubblico dei partecipanti.
La Valletta Sound ha allietato poi la compagnia con i brani più famosi legati alla gioventù dei nostri pur baldi settantenni.
Come mai non siamo in otto?
perche’ manca Lancillotto!
(manca pure maria oppo)
ma e’ rimasto un bel gruppetto
dedichiamogli un sonetto
prima di cojcalli a letto
preferenze non facciamo
l’alfabeto rispettiamo
su ciascuno un po’ scherziamo
senza trucchi e senza inganni
canteremo senza affanni
‘sti popo’ di compleanni
musica maestro
Udite settantenni, udite bene,
e chi ‘un ci sente metta l’apparecchio
lasciate perde’ se c’avete pene
che di cazzate ve ne dimo un secchio
io stanotte ‘un c’ ho dormito
e ‘sta rima ho partorito
su via ridete perché ‘na certa eta’ oramai l’avete
A capo della banda c’ e’ Bernardo
tu guarda che non c’ ha un filo di lardo
da quando lui la banca ha abbandonato
il “monte” manca poco s’ e’ svampato
coi suoi passi lesti e lunghi
ogni tanto viene a funghi
se ‘unn’ e’ acciaccato lo trovi a siena a fa’ il volontariato
A Bruno che non si dedica all’orto
bastava di poter uscir dal porto
ma dato che il natante s’ insabbiava
la barca e pure il porto lui cambiava
s’era rotto li coglioni
e c’ha speso dei milioni
orrmai che c’era s’ e’ fatto il camper, quanno ‘unn ‘ e’ in crociera
E per la prima delle due donzelle
la rima che mi viene a fior di pelle
e’ dir che Caterina col suo impegno
nella casa di Hilde lascia il segno
porta a spasso il suo bassotto
con Lucrezia ci fa il botto
la nipotina … ma il suo pensiero vola all’Argentina
Ci viene proprio bene per Giovanni
scherzare sugli acciacchi e sui malanni
riposta ormai da tempo la cazzuola
anche la moglie dice che e’ ‘na sola
lavorava a tutte l’ ore
ora e’ sempre dal dottore
ma l’oratorio |non era meglio dell’ambulatorio ?
Adesso tocca a te caro Luciano
permetti di calcare un po’ la mano
se ti si parla non rispondi affatto
chissa’ se sei insordito o sei distratto
con la caccia che imbarazzo
non riporti proprio un cazzo
forse una lepre ma ti riesce meglio a fa’ il presepe
Infine tocca a te, cara Rosella
dei settantenni sei l’altra donzella
sara’ larga la via, stretta la foglia,
e tu sei tanto brava a fa’ la sfoglia
hai scordato il tuo lavoro
e lasciato pure il coro
oh che coglioni però li maccheroni li fai boni
A conclusione di ‘sta stornellata
qualcosa per ciascuno s’e’ incartata
un bel cadeau, senza tanto scialare,
adatto i settantenni a festeggiare
ora e’ il tempo di un brodino
stracciatella o semolino
un caffellatte annatevi a cojca’ con le ciabatte