Scherzetto per Ivana: per festeggiare degnamente i suoi primi sessant’anni, scenetta in stile marinaro con tanto di sub con pinne, fucile ed occhiali e costumi in versione invernale dato che alla Valletta, specialmente il sabato, con il caldo non c’è da scialare, il tutto accompagnato da luci psichedeliche e notissima canzone in tema.
La cena è stata varia e squisita confermando, se mai ce ne fosse bisogno, le sue grandi doti culinarie, Peppe al forno ha dato il meglio di sé contribuendo alla riuscita del menù. Gli apprezzamenti per la sua vitalità e il suo carattere gioioso non sono mancati nelle rime di amici e figli.
Ancora auguri penultima sessantenne della Valletta … insieme aspettiamo al varco l’ultima.
“… VIANELLO …”
A lei che sogna sempre il mare
e sul lettino a prender il sole
non sta nei panni per andare
d’estate … e aspetta … se dio vuole !!!
con l’Audi colma fino al collo
di vettovaglie e di provviste
non c’entra neanche un francobollo
né una matita o le riviste
insieme con il suo Giovanni
prendon la strada verso Fermo
e per evitar tutti i danni
si affidano al buon padre eterno
ma al valico di Colfiorito
rammenta che manca qualcosa
e addita a colpa suo marito
perché … ha ragion … sempre la sposa
“ il solleone è già alle porte
e picchia in spiaggia coi suoi strali
abbaglia con la luce forte
come farò io senza occhiali ?
siam presi via tutti di corsa
e stiamo in strada a far le file
mi son scordata pur la borsa (… del mare …)
sia con le pinne ed il fucile ”
Giovanni canta un ritornello
senza mostrare insofferenza
chiamando in causa il buon “Vianello”“… con le pinne il fucile e gli occhiali … “
anche se siamo a carnevale
e gli invitati sono illustri
sognar le ferie non fa male
auguri pei dodici lustri
facciamo dunque a Ivana cara
sempre spigliata e sbarazzina
che dagli acciacchi si ripara
anche se non più ragazzina
ormai hai raggiunto cifra tonda
come la luna bella piena
s’è fatta un po’ di baraonda
per dire a te … vivi serena !!!
se n’ vanno tosto i commedianti
che ti consegnan scrigno d’oro
fra suoni brindisi e bei canti
facciam gli auguri tutti in coro
A Ivana gli Amici della Valletta
Non soltanto per Silvietto
la Befana c’ha un pacchetto
per l’arzilla sessantenne,
dai malanni non indenne,
guarda cosa ci ha lasciato
perché venga consegnato
sono certa, non fa male,
questa nuova cervicale
la mandibola rifaccio
questa volta senza scatto
col bullone riavvitata
pur la spalla è sistemata
per il gomito una zeppa,
che lavoro, uhe la peppa!
La colonna, a ben guardare,
ormai è tutta da cambiare
che cos’altro ora ci manca?
Sistemiamo pure l’anca
del ginocchio non parliamo
che’ per ultimo lasciamo.
Alla sorte fa buon viso
non le manca mai il sorriso
or coi pezzi dei ricambi
dura altri sessant’anni
dagli auguri accompagnata
dell’intera sua brigata
Quante sfide hai affrontato per raggiungere un “traguardo”
Che così possiam chiamare solamente al primo sguardo:
son sessanta, questo è vero, ma cadremmo certo in vizio
se vedessimo la cifra come arrivo e non inizio.
Il tuo corpo ci ha provato a farti dare una calmata
Tra ginocchia, gomitino e la spalla sfilacciata
Ma una forza straripante è quella con cui hai lottato
Diciott’anni, forse venti, agli altri hai tu dimostrato.
Il carattere non manca, questo ormai è appurato
E a guardarti lavorare si rimane senza fiato
Tra i fornelli a cucinare o coi panni a rammendare
“Son sessanta per davvero?” ci troviamo a domandare
Ma davvero il tuo lavoro l’ho capito solo a Siena
Quando tocca cucinare per sentir la pancia piena
E se a volte poi ripenso a quando tutto era già pronto
Ogni cosa che tu hai fatto terrò sempre di buon conto
Ci vediamo un po’ di meno, tra gli impegni e un’altra vita
Ma il mio pensiero è sempre lì, anche sulla tua giornata
Ogni azione che fai, nota dentro un pentagramma
Dà vita alla sinfonia… … della parola mamma
O della parola suocera, che sì spesso suona male
Ma se non ci fermiamo alla definizione superficiale
Possiam vedere in te un esempio da imitare
E forti del tuo amore, insieme camminare.
Tanti Auguri di buon compleanno