diario di viaggio |
TRENTINO - Pinzolo
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L'appuntamento delle 6,30 porta un solo quarto d'ora di ritardo, miglioriamo di anno in anno! Ci serve però un caffè ristoratore intorno alle nove, scusa buona per qualcuno per andare in bagno e prendere un po' d'aria...calda dato che fuori sono intorno ai 27 gradi. Le tre macchine procedono in fila indiana con Elvio in testa, Giovanni in mezzo, e Luciano in coda; serve anche la seconda pausa-bagno e contiamo di arrivare a Pinzolo intorno alle due, se non fosse che Luciano ed Elvio sono presi dai morsi della fame e ci fermiamo così a soli 16 chilometri dalla meta in un bar lungo la strada approfittando della sosta per istituire la solita cassa-comune tipica dei Valletta tour. Depositati i bagagli e preso possesso delle camere ognuno si è riposato per proprio conto ritrovandoci poi nella sala dell'albergo per sparpagliarci lungo le vie di Pinzolo. A proposito, Elvio, che era stato a Pinzolo al ritiro della Juve, ma non lo aveva visitato per intero, diceva "fate conto di andare in un paesino come ... Saragiolo... in realtà Pinzolo è più grande di Piano; basti pensare che Madonna di Campiglio (grande centro turistico invernale ed estivo) è frazione di Pinzolo. | |
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Cascate di Nardis |
20 agosto - Val di Genova (Parco naturale dell'Adamello-Brenta)prima escursione. Il tempo non promette niente di
buono, Enio non può nemmeno citare una "nuvola di
sereno" dato che il cielo è tutta una nuvola pressochè
compatta. Decidiamo comunque di partire lo stesso
dirigendoci con le auto alla stazione del pulmino che ci
porterà fino al Parco naturale. Lungo la strada attira
la nostra attenzione la cascata della foto ma non si può
parcheggiare e quindi proseguiamo fino alla prima
piazzola per poi tornare a piedi ad ammirarla e scattare
la prima foto del gruppo vacanze.. Continuiamo a salire
sia in macchina che successivamente con il pulmino e si
prosegue in fila indiana, a piedi, su un terreno
parecchio accidentato. Dall'alto vediamo di nuovo la
nostra cascata e anche il sentiero che avremmo potuto
prendere per arrivare esattamente dove siamo ora, ma
ormai la fatica si fa sentire e il grosso del gruppo:
Moreno, Mariangela, Enio, Daniela, Riccardo e Giovanni
si arrendono e si fermano a bordo strada per aspettare
il pulmino. Gli irriducibili: Luciano, Letizia, Elvio,
Emanuela, Ivana proseguono a piedi nonostante comincino
a venire giù i goccioloni prima e la pioggia poi. Per
fortuna arriva il pulmino che li raccoglie man di mano
mentre Giovanni (responsabile della cassa) stacca i
biglietti per tutti. |
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Pian di Bédole (1641 m) |
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21 agosto - Cascate di Vallesinella Alta (Madonna di Campiglio)Dopo la tappa fissa al "Bar Nazionale" per il caffè mattutino, irrinunciabile per Emanuela, e dobbiamo dire ... veramente buono, si passa al Supermercato per la spesa del pranzo a base di prosciutto, naturalmente di speck e di formaggio ; Riccardo aspetta in compagnia del game-boy sulla solita panchina. L'equipaggiamento è il solito: ombrellini prima di tutto, K-way, scarpe comode e i panini già pronti nello zaino. Emanuela ha acquistato tre paia di scarpe e comunque si è zuppata fino al midollo come tutti gli altri, Daniela esclusa perché aveva 15 strati di indumenti, e Giovanni perchè la sua calma lo rende perfino impermeabile . Ora allarga, ora allarga, e invece abbuiava sempre di più ma il grosso del gruppo Elvio, Ivana, Riccardo, Giovanni, Letizia e Luciano, ha continuato imperterrito nel percorso a zig-zag sopra le cascata, affrontando le "pettate" (n.d.r. strade parecchio in salita) e i numerosi ponticelli sospesi fino alla meta e seminando man di mano lungo la strada gli arresi. Alla fine la pioggia aveva impregnato i vestiti al punto da sollevare una nuvoletta di vapore una volta saliti sul pulmino, Elvio comunque ha pagato pegno con una giornata di febbre. Questo non ha impedito di festeggiare come si deve la nostra Dani, Dani, impegnata come vedete a leggersi gli auguri davanti alla squisita torta. Dato che accusava dolore all'alta coscia la rima è stata con la "Tuscia" e "indi per cui poscia". |
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22 agosto - TRENTOSi decide di andare in città per evitare un'altra giornata di pioggia, almeno stando alle previsioni, e invece poi la giornata è stata soleggiata e calda, ma ormai la montagna è rimandata a domani. Sembra che di Trento tutti ricordino solo le multe pagate alla ricevitoria del lotto, (perchè nessuno si è accorto che il parcheggio era solo con il disco orario), poi man mano che ognuno racconta vengono tratteggiate la bella piazza Duomo, il palazzo del Comune e la cura con cui viene conservato il Centro Storico, i bei palazzi e le corti che si intravedono passando per la strada; un pezzetto ciascuno si ricostruisce un ricordo più vivido e completo. Lungo il corso il gruppo si dirige al Castello del Buonconsiglio e rimane per un po' all'ingresso con l'idea di aggregarsi ad un altro gruppo ... per risparmiare sul biglietto. L'attesa è durata poco, poi si decide di entrare... a tariffa piena. Tutte le stanze del Castello (già del Malconsiglio), residenza dei Conti-Vescovi, sono affrescate e sembrano ostentare, insieme alle meraviglie pittoriche ed architettoniche, l'immenso potere temporale della Chiesa tardo medioevale, non per nulla Trento fu città di Concilio. Oltre alla torre ed alla struttura iniziale, si sono sovrapposte nel tempo altre costruzioni in ampliamento armonicamente fuse con le originarie. Notevole la scalata ed il chiostro. All'interno, alcune sale erano occupate da una mostra di ori e preziosi antichissimi (fino al sesto secolo Avanti Cristo) opere pregevoli di Assiri, Sumeri, Fenici, Greci ed Etruschi. Tutto sommato, il biglietto valeva la pena. Subito dopo, ora pranzo anche se tarda, gira che ti rigira ..Amore Bello.. poiché non avevamo fatto la solita scorta al supermercato, siamo finiti in un ristorante-pizzeria, meno male che la giornata coincideva col compleanno di Elvio che... magnanimo ha provveduto per tutti... (Thank you). P.S. Ivana chiede di rammentare il cameriere che era stato a Firenze negli anni 60 per l'apprendistato, ed aveva presi tanti...calci in culo, ben apprendendo così la lezione. (in questo caso Thank Kul). Grazie alla costanza di Riccardo nel collezionare figurine conosciamo anche tutte le edicole di Trento e dintorni. In serata non poteva mancare il festeggiamento di Elvio con tanto di torta, candeline, e biglietto augurale. |
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Piazza del Duomo | |
Castello del Buonconsiglio |
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23 agosto - Lago di Nambino (Madonna di Campiglio)Abbondante colazione in albergo e panini nello zaino arriviamo con la macchina sui "milletrè" proseguendo a piedi sullo stradone fino ai 1700 metri del Lago di Nambino. L'aria è decisamente frizzante e ventosa ma arriviamo in cima abbastanza agevolmente riuscendo anche a seguire il sentiero che costeggia le acque azzurre e gelide. Siamo rimasti a guardare stupiti un labrador che si tuffava per recuperare i bastoncini lanciati dal padrone, ne riportava anche tre per volta. Qualcuno non ha rinunciato a provare il gioco del "saltello" (vedi seconda foto) ma i sassi non ne volevano sapere di rimbalzare inabissandosi di schianto al primo impatto con l'acqua, colpa dei sassi non adatti, secondo Luciano. Per ritemprare le forze ci siamo concessi un caffè e una bella spaparanzata al sole, su un sasso come le lucertole, poi abbiamo affrontato la discesa per una strada diversa Il bel tempo ci ha assistito, sentieri ombrosi, cascate di acqua limpida e belle vacche di razza Rendena con tanto di sonagli si snodano lungo il percorso di ritorno. Prima di andare in albergo a Pinzolo abbiamo visitato Madonna di Campiglio concedendoci un buon gelato a ...una...due...o tre palle (come i' poro Corleone)... ...Se domani il tempo è così... si va al Doss.. Con queste parole ci si saluta e ci si da' la buona notte. |
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24 agosto - Il Doss del Sabiòn (Pinzolo) Elvio in versione "simil-tirolese"... E infatti la giornata è promettente perciò si può osare... Doss o cunetta, saliamo si di fretta. Ci si reca all'impianto di risalita di Pinzolo per farci portare sul Doss (2.100 metri circa) montagna atipica in quanto non di roccia calcarea come il resto delle Dolomiti, incastonata tra i ghiacciai dell'Adamello-Presanella e le vette del Groste' (Dolomiti di Brenta). Elvio si è infilato i calzoni e la tenuta tipo scout o muta simil-tirolese. L'ascesa è suddivisa in due parti, ovovia e seggiovia. Tutti rimaniamo affascinati, nella risalita con la seggiovia, al momento dell'arrivo in vetta, perché scopriamo l'altra montagna (il Groste' appunto) che ci si para dinanzi allo sguardo nella sua selvaggia maestosa immensità. E poichè... in giù ogni acqua corre... fatte le dovute foto di rito, tutti ci accingiamo ad affrontare la discesa con una lunga, salutare passeggiata,... fin qui le buone intenzioni, ma nemmeno il provvidenziale intervallo del pranzo al sacco é servito a ritemprare il gruppo delle tartarughe che hanno interrotto a metà il percorso, approfittando del provvidenziale arrivo alla stazione dell'ovovia. Il gruppo delle lepri ha perseguito l'obiettivo arrivando fino in fondo alla vallata, cioè al centro di Pinzolo , attraversando sentieri fioriti di cardi, crochi, ciclamini, splendide stelle alpine... e gustosi porcini. Le stelle alpine sono state sicuramente rispettate, sui porcini non ci giurerei! Solo arrivati in paese i temerari sono stati avvertiti che proprio quella zona era il territorio di un orso bruno, più volte avvistato nei giorni precedenti, Polmoni ossigenati, cuore dilatato, mente sgombra da pensieri, ci gustiamo la solita lauta cena in albergo prima di assistere al concerto in piazza; protagonista la Filarmonica di Pinzolo, composta da tanti giovani ed affiatati elementi. |
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Malga Cioca |
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Sentiero Tartarotti |
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25 agosto - Rifugio 2442 m (Campo Carlo Magno)"Sempre più in alto" direbbe Mike Buongiorno, ci avventuriamo oggi in un percorso pieno di breccia e piuttosto brullo, Moreno sembra intenzionato a fermarsi dopo il primo tratto in ovovia, poi lo convinciamo e prosegue con noi fino ad arrivare al primo Rifugio dove getta le armi in compagnia di Enio e Emanuela. Mariangela é tentata di fermarsi anche lei ma coraggiosamente prosegue fino al panorama (vedi foto 1) qui la vegetazione é quasi assente salvo qualche piantina di Tarassaco, quanto basta per ospitare una bella vespa che aspettava proprio il dito di Riccardo per pungerlo. La Via delle Bocchette è il tratto più duro, percorso solo dai soliti irriducibili, si fa sentire sia l'altitudine che la fatica del terreno sassoso ma come sempre lo spettacolo ripaga gli sforzi. La spesa non è stata fatta perciò il Rifugio "Graffer" ci accoglie e ristora. Lungo il percorso in discesa, ci siamo imbattuti in una flora particolare: Lo "Spillone" e soprattutto le "Stelle Alpine" ormai sempre più rare, che abbiamo diligentemente fotografato lasciandole rispettosamente nel loro habitat naturale; per la gioia dei nostri occhi possiamo osservare questi fiori meravigliosi e candidi nelle foto del sito. Un'ultima annotazione: notare il nostro spirito patriottico che ci immortala tutti in gruppo in alta quota ai piedi della bandiera italiana. La discesa è impegnativa e scivolosa, ne sa qualcosa Mariangela, ma siamo rincasati sani e salvi, nel pomeriggio. ... a proposito si può dire "pomeriggio" perché siamo a Pinzolo e qui il pomeriggio c'è ... non è come a Piano... Dopo una salutare doccia ci siamo precipitati nelle strade del paese al richiamo del suono della banda e di una infinità di campanacci. |
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Via delle Bocchette | |
Rifugio "Graffer" |
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Armeria alpina "Spillone" |
Stella |
Sfilata delle giovenche di razza Rendena per le vie di PinzoloBambini in costume valligiano, donne e uomini in tenuta Rendena, carri allegorici, musica, fischi e richiami dei bovari, schiocchi di fruste, e personaggi caratteristici, sfilano per il centro di Pinzolo, insieme a decinaia e decinaia, ma che dico, centinaia di vacche robuste e dal caratteristico manto marrone scuro. Passata la ... buriana... il Corpo dei Vigili del Fuoco, con l'autobotte, ripuliva immediatamente le strade dagli immancabili ... ricordini ... lasciati dalla vacche. E come in ogni concorso che si rispetti, la "più bella del reame" riceverà, in serata, un ricco premio nel piazzale antistante il teatro tenda posto nella zona nord del paese. Il più bello e scontato commento della gente, ovviamente, era .. "Vacca .. Troia ... che bellezze". Poi tra canti e balli, in un clima veramente genuino, si possono degustare i prodotti culinari tipici della valle, fra i quali, degni di particolare menzione sono i formaggi. In un ambiente così particolare non poteva mancare la dimostrazione dal vivo, di come viene fatto il burro, le ricotte ed i formaggi.Cosa ci rimane di questa particolare vacanza ... Il verde, l'ambiente intatto, il riposo, l'odore ed il sapore di genuinità, i rapporti umani considerati un valore insostituibile e vero piatto forte della ridente valle Rendena.Grazie Famiglia Collini... |
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Hotel Alpina (Pinzolo) TN Dir. Fam. COLLINI Tel. 0465/501010 www.pinzolo.it/hotelalpina | |
Pinzolo Val Rendena |
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