PORTOGALLO - (19-27 Agosto) |
i commenti e i "voli pindarici" città per cittàPortogallo (la gita degli oh…oh…oh) |
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Lisbona (…oh!!!) |
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Belem (…oh!!!) |
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Belem - la torre (…oh!!!) |
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Sintra – Parco Nazionale –
Sala del Consiglio (…oh!!!) |
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Capo da Roca (…oh!!!) |
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Evora.. (oh!!!) |
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Tomar (templari) (…oh!!!) |
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Coimbra – Università –
Biblioteca (…oh!!!) |
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Porto (...oh!!!) L'imbarcazione sale lenta, il Douro con il suo carico prezioso, trascinando con se l'odore mielato del vino che emanano i barili. Lo sguardo si leva all'altra sponda del fiume e una vista eccezionale ti si presenta d'incanto. Le trecentesche mura di cinta basse, offrono nei loro archi rifugio a miriadi di piccoli esercizi oggi ad uso dei turisti, una volta a retaggio di antichi mestieri di scaricatori, di scambio di mercanzie, di spezie ed allora comprendi come questa sia la porta dell'Occidente verso l'Oriente. Più su, piccole costruzioni variopinte di azulejos salgono in compagnia delle loro ridenti stradine, fino alla città alta dominata da monumenti della cristianità. Ma il pulsare della vita nei vicoli, le donne che offrono i loro ricami, gli odori speziati delle cucine, il suono e il canto del "fado", le presenze multietniche ti confermano che da qui a Macao, a Capo di Buona Speranza, alla Sierra Leone è teso un ponte che annulla distanze e diversità. |
Ciao Portogallo, obrigado. |
diario di viaggio |
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19 agosto Piancastagnaio- Lisbona |
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19.08.2010 Partenza ore 7,15 (di Luciano) anche se stavolta sono Elvio e Giovanni a tardare, causa Bancomat reticente. Primo P.P.-stop a Civitavecchia con stiracchiamenti, colazioni … o solo un buon caffè. Volo perfetto ma si atterra con qualche scossone sul suolo Portoghese alle 14 (con un’ora in meno rispetto al fuso orario di Greenwich). Moreno ormai non è più in tempo a tornare indietro, quindi cerchiamo un pulmino che ci porti all’alloggio prenotato, disgraziatamente non ci siamo accorti che l’autista offriva un servizio in più: la sauna, trenta gradi all’esterno e ben cinquanta all’interno per cui siamo arrivati all’Hotel Edoardo VIII abbastanza sbattuti. Ci sono toccate camere con i lettini separati, uno per giocare l’altro per dormire, ad Enio, data l’età, è toccato il letto con l’incerata. Una volta sistemati i bagagli partiamo per la visita di Lisbona in particolare il quartiere di Baixa e il Rossio, una delle principali piazze con l'accesso alla vecchia ferrovia. Rua Augusta ha un lastricato tanto lucido che abbiamo chiesto ad Ivana se per caso non fosse opera sua – Praca de Comercio e tanti palazzi rivestiti dalle famose ceramiche azulejos. Prendiamo il giallo tram n°28 per il giro turistico in Alfama, qui le persone “si attaccano al tram” nel senso letterale del termine, ogni tanto vedi qualcuno a penzoloni. Cena a base di ottimo pesce. Alle 9.30 – orario italiano 10.30 – a Piano avremmo già digerito il gelato di Daiana-leiGiovannicheprende. |
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20.08.2010 Levata all’alba,il decimo piano dell’hotel, vetusto ma dignitoso, ci offre un’ottima vista e anche un’ottima colazione intorno alle 8.30. Siamo diretti a Belem, distante solo circa 5 Km, con la metro e proseguiamo poi in treno cominciando un'odissea avanti e indietro lungo i binari: nel primo treno sono rotte le porte per cui arriviamo oltre la nostra meta, scendiamo e prendiamo il sottopassaggio per salire sul treno che ci riporta indietro, peccato che questo non ha la fermata a Belem , scendiamo perciò alla stazione successiva, Alges, per rimanere di ges; altro sottopassaggio, altro treno, stavolta è quello giusto ma arriviamo che ormai è quasi l’ora di pranzo.Enio non ha provato il letto... ma con tutto questo su e giù...è...venuto. Visita al monastero dos Jeronimos de Belem – chiostro oh!!! Poi lo stomaco reclama e ci fermiamo alla tavola calda e cafè del centro culturale. Rinfrancati, ma anche leggermente “appennicati” ci rechiamo alla famosa torre di Belem (oh!!!) Ritorno con il tram che ci lascia direttamente in plaza de la Figueira, ma di figa punta . Città vecchia – visita alla cattedrale di Lisbona Sè Santa Maria Major in stile romanico con matroneo – abside in gotico e chiostro Moresco con cappelle cinerarie, scavi medioevali tra cui una cisterna e romanici Basilica VI e III secolo a.C. Dal castello de Sao Jorge vista panoramica di Lisbona, piccolo borgo all’interno con viuzze, balconcini fioriti e ricami alle finestre. Cena al solito posto (stiamo diventando sempre più abitudinari anche all’estero) poi passeggiata con gelato che non regge il confronto con quello di Daiana-leiGiovannicheprende, ci consoliamo con lo shopping da veri turisti all’Hard Rock Cafe in notturna. |
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21 agosto Sintra - Cabo da Roca |
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Auguri a Dani Dani di prima mattina, poi di nuovo ci
avventuriamo nella metro, Mariangela se la prende con la
scala mobile che non sale… per poi accorgersi che è
andata contromano su quella che invece scende (del resto
si trattenuta per due giorni, prima o poi ne doveva ben
combinare una delle sue!!!) Iniziamo con il ritiro delle
auto prenotate, il garage non sembrerebbe lontano ma
nessuno vuole camminare. Dalla sera precedente si
stabilisce di prendere la metro, anche per una sola
fermata. Arrivati in stazione verifichiamo che i nostri
biglietti sono appena scaduti, si decide per una
ricarica (Lisbona possiede un sistema di ticket con
biglietti intelligenti... forse troppo per noi).
Ritiriamo le auto molto belle e spaziose, però di colore
nero e con i vetri offuscati, un pò da ... scongiuri ,
chi è attrezzato si tocca prima di partire per la
regione dell’Estremadura alla volta di Sintra. |
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Sintra - Paco Real |
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Palacio De La Pena |
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Cabo da Roca |
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22 agosto Lagos |
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Auguri ad Elvio di prima mattina il cui compleanno segue a ruota quello di Dani Dani. Oggi compiamo la trasferta più lunga del nostro viaggio: da Lisbona a Lagos, verso il mare del sud.....le nostre auto parcheggiate al fresco dell'Hotel sono pronte, ma Moreno si difende da un condizionatore mal funzionante tappando la bocchetta con del nastro da imballaggio. Percorriamo il ponte 25 Aprile verso l'autostrada dove acquistiamo una cartina, visto che Enio ha lasciato il navigatore, attraversando la regione dell'Alentejo , una pianura arsa dalla calura, con vaste estensioni coltivate a cereali alternati ad oliveti e querce da sughero. Nonostante la mappa non riusciamo a reperire l’Hotel se non dopo diversi tentativi così due “panini all’arrangiata” sono tutto il nostro pranzo. Tanto per cambiare troviamo anche qui delle camere spartane e perlopiù a letti singoli.. Visita a Sagres e Capo S.Vincenzo dove finalmente gustiamo un buon gelato. Il vento impetuoso non ci impedisce di visitare la Fortezza di Sagres e fare una passeggiata sul promontorio, Enio si rifiuta di farsi spettinare dal forte vento e ci aspetta al riparo. Arrivano anche stasera gli auguri del “resto della Valletta” che si informa anche su come procede la gita. A cena grande festa e prezzi modici per Daniela ed Elvio con ricco menù, dolce, champagne e conclusione a tarda notte. |
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Lagos |
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Cabo de Sao Vicente |
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Fortaleza de Sagres |
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23 agosto Evora |
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Appuntamento alla solita ora per la colazione, Letizia
frega tutti alzandosi prima per fare il bagno
nell'oceano. Si torna indietro destinazione Evora
regione dell'Alentejo, ripercorrendo buona parte della
strada fatta il giorno prima, commemorazione del
navigatore che Enio ha lasciato a casa. Luciano è eletto
capo-carovana fino alla periferia di Evora, a Giovanni
spetta invece la guida verso la destinazione finale
dell'hotel ; visto che non ci sono stati contrattempi o
indecisioni tutti buoni a commentare “troppo facile,…
c’erano i cartelli". |
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Evora |
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24 agosto Nazarè |
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Il viaggio continua, con destinazione Nazarè antico villaggio di pescatori (si ritorna nella regione dell'Estramadura a nord di Lisbona) , Elvio dirotta il gruppo su Tomar tirando dritto in autostrada con soppressione unilaterale di tutti i p.p.- stop e caffè-stop, tutto ciò per visitare il convento-fortezza dei Templari, il Convento di Cristo con campanile ottagonale , come pure ottagonale è la cappella dell’altare, chiesa nella chiesa, che conta 16 lati. Nel dedalo di corridoi e chiostri si perde Ivana per la quale viene proposta all’unanimità la badante (vista la buca delle lettere di ieri e la sparizione di oggi) …semprechè non abbia trovato a far bene con qualche bel tenebroso templare!!! Per farsi perdonare del colpo di mano Elvio offre il caffè, ma intanto è' arrivata l'ora di pranzo perciò scendiamo a Tomar e ci infiliamo in un piccolo ristorante dove ci saziamo, a buon mercato, con pesce e carne a volontà. Come da programma strisciamo, senza fermarsi, Fatima puntando diritti a Batalha alla Chiesa Santa Maria della Victoria – che comprende la cappella di Jovanni I, Filippa e figli e vetrate magnifiche. Di seguito ci rechiamo al Monastero cistercense di Alcobaca cattedrale gotica a tre navate con abside a doppio colonnato esterno e portale gotico + manuelito – chiostro interno a bifore e trifore – cucine favolose e un enorme refettorio con pulpito per il lettore. Dà l’idea di un convento di gaudenti perfino un rivolo del fiume era stato deviato per far arrivare dritte in cucina le trote fresche. Abbiamo fatta la cresta su tutti gli ingressi di Riccardo e Enio accorciando o allungando l'età a seconda della convenienza ....e poi dicono ...portoghesi. Terminata la visita a questi due splendidi monumenti patrimonio mondiale dell'Umanità Unesco ci dirigiamo verso la vicina meta di Nazarè. Questa ci si presenta come una città turistica sul mare (tipo Rimini) dove in una bolgia di auto e villeggianti Giovanni ci conduce in direzione del centro verso il lungomare. Disperiamo di raggiungere la meta quando il nostro “conducator” ordina a Riccardo di cercare sulla cartina via “Sanitarios” (perché ha visto un cartello che indicava i servizi pubblici), più tardi scambia un’attempata signora, ferma ad un incrocio per offrire camere ai turisti, per Ivana; fortuna vuole che l’hotel sia proprio a due passi, e ci viene dato il benvenuto con un buon bicchiere di porto. Davanti ad un tramonto eccezionale Riccardo e Elvio addentano un pezzo di pizza … di frodo… per concludere poi la serata, come sempre , con un buon gelato sul lungomare animato di gente e musica (per ora il più buono è stato quello di Evora in via Bombarda). |
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Tomar- Convento de Cristo |
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Monastero di Batalha |
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Alcobaca- Mosteiro de Santa Maria |
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Nazare |
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25 agosto Coimbra - Porto | |||
Ultimo trasferimento, anche oggi si decide una
piccola variante per Coimbra (Beira Litoral) prima di
raggiungere la meta finale di Porto. Coimbra sede
vescovile, celebre città universitaria. Nella parte alta
visitiamo l'Università e la sua settecentesca Biblioteca
rischiando di lasciare fuori Dani-Dani perché Giovanni ,
distratto, dice alla custode che lei non è dei nostri.
Approfittiamo della buona mensa universitaria. Durante
la discesa verso la parte bassa Ivana cade scivolando su
una scalinata e rimane seduta senza fiato per un pò
prima di riprendersi. |
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Coimbra |
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26 agosto |
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Ultimo giorno di visita, domani si riparte. La nottata non è stata sufficiente per il recupero totale di Ivana ma si parte per l'escursione, questa volta con le idee più chiare sulla direzione da percorrere. Non ci sono monumenti importanti ma l'antico centro storico affascin. Percorriamo un caratteristico vicolo e spuntiamo al Cais de Ribeira la banchina lungo il fiume Douro. l'angolo più pittoresco della città. Approfittiamo per continuare le compere , tovaglie e lenzuola, iniziate a Batalha con le prime presine , asciughini etc...attraversiamo il ponte de D. Luis e ci troviamo a Vila Nova de Gaia, sobborgo famoso per le sue cantine di stoccaggio del Porto. Si decide per il pranzo, poi un salto alla più vicina farmacia per riattivare Ivana e subito dopo un visita alla cantina Ferreira. Non abbiamo resistito all'acquisto di svariate bottiglie di porto. La serata si conclude, dopo una pausa in hotel e cena in Ribeira, con il più buon gelato del Portogallo di una gelateria Veneta . |
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Porto |
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27 agosto |
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Si ritorna a casa, alle sei e trenta già tutti pronti, la prima colazione di corsa ad attenderci davanti l'hotel per iltrasferimento in aeroporto ci sono due automezzi: un pulmino ed una auto mercedes limousine proprio per Mariangela.Caricati i bagagli le porte della limousine si aprono per Mariangela e Giovanni che per tutto il viaggio guardano tutto intorno esterefatti senza proferir parola. Mai gita ebbe mgliore conclusione. In aeroporto comincia il calvario, al check-in le bottiglie non passano, per non mollare il malloppo siamo tornati indietro per spedirle come bagaglio ...... immaginatevi i problemi .. ma alla fine sono partite. Siamo arrivati a Roma, al ritiro bagagli c'era ansia non solo per le valige ma anche per le bottiglie, difatti il pacchetto di Moreno nonostante l'oneroso investimento per la confezione (valore dell'involucro superiore a quello della merce), arriva che perde, preso dall'ira decide di lasciarlo., ma le donne non mollano vogliono controllare. Prendono su il pacchetto si chiudono in bagno e tornano vittoriose con le bottiglie sane e salve solamente con una bottiglietta mignon in meno. Chi persevera ... viene premiato. |
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Porto-Piancastagnaio |
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Un grazie di cuore ad Angela per il tempo che dedica ogni anno a tradurre, condividere e riportare su queste pagine, con il suo inconfondibile stile, i nostri appunti e ricordi di viaggio. |