Scozia (20-28 agosto 2000)
Si va in Scozia... non si va in Scozia! Si va in Scozia... non si va
in Scozia! SI VA IN SCOZIA!!!
1^ giorno
A forza di anticipi sull'orario di partenza i nostri si
ritrovano all'alba del 20 agosto 2000 a partire alla volta di Milano nel
pullmann prenotato all'uopo tutti intenti alle attivita' preferite:
Elvio ha rimesso il sonno degli ultimi tre mesi, Manu gli ha fatto
compagnia, i ragazzi ascoltavano i CD con cosi' tanto trasporto... da
dimenticare il tutto nel pulmino quando sono scesi all'aereoporto.
Moreno e Manuela erano al loro primo viaggio in aereo e tutti si
preoccupavano dell'effetto che gli avrebbe fatto, e invece Ivana,
Mariangela e Riccardo sono stati cosi' male che cercavano la maniglia di
emergenza per tornare indietro. Atterrati a Glasgow dopo lo scalo a
Manchester (un giretto intorno all'aereo per risalirci dopo una
mezz'ora) alle 20,30 locali il gruppo e' salito sui 2 pulmini diretti al
maniero convinti che fosse a mezz'ora di distanza, in realta' dopo altre
2 mostruose ore La Valletta Group, opportunamente strapazzata, ha potuto
riposare le stanche membra nell'antico maniero.
2^ giorno
Oggi prova della guida a sinistra diretti a Fort William,
pausa pranzo ad Oban cittadina incantenvole affacciata sull'Atlantico.
Dato lo stress della guida, ogni poco i pulmini erano fermi per una
sosta rigeneratrice approfittando per godere dei bucolici paesaggi
scozzesi, vallate, laghi ed erica in quantita' ... e controllare
specchietti e gomme messi a dura prova dalla vicinanza alle fossette, ai
cordoli e marciapiedi, alle macchine parcheggiate, senza dimenticare le
luci a terra indicatrici di corsia - responsabili di un'andatura a salti
- , nonostante il navigatore ripetesse di continuo il ritornello: "fatti
piu' in la' ". Degni di menzione sono i "coffeee-break" dove non e'
mancato una volta il riferimento alla delizia del caffe' italiano. A
Fort William grandi festeggiamenti per il compleanno di Daniela dopo
aver riscaldato l'ambiente con lo schiaffo del soldato - unico
destinatario degli schiaffi Andrea - e l'andatura a salti ormai
tradizione irrinunciabile nelle strade battute dalla Valletta Group. In
questo giorno non e' successo altro, a meno che Enio non abbia
festeggiato Daniela!
3^ giorno
Autisti in tilt dopo l'esperienza del primo giorno di
viaggio, salta la visita alle isole e si ripiega per un tragitto piu'
breve nella valle di Glencoe. Paesaggio incantevole, scozzese completo
di Kilt della gloriosa casata di Mc Fee e cornamusa, che si presta ad
essere immortalato nelle foto di gruppo. All'ora di pranzo, avvistati
tavolini all'aperto con panche, debitamente attrezzati, il gruppo
scarica cibarie, bibite e, con religioso rito, esibisce il coltello
comprato all'uopo per l'astronomica cifra di quarantamila e dico
quarantamilalire sborsate dall'architetto. Notate due auto ferme al
bordo strada, i nostri hanno allegramente commentato la sagacia del
popolo scozzese che avendo a disposizione un cosi' bel posto preferiva
restare al chiuso. La ragione di tutto cio' e' venuta fuori il giorno
dopo quando Mariangela ha mostrato i morsi dei moscini (midges),
apparentemente innocui, di cui tuttora qualcuno porta il segno. In
serata festeggiato Elvio con tanto di torta (FINTA).
4^
giorno
Ormai rotti ... a tutte le esperienze, i nostri decidono di
affrontare Nessie - il mostro di Loch Ness. All'alba di Luciano (quasi
le dieci) i due autisti "ufficiali" dirigono la prua dei pulmini facendo
rotta verso Inverness. Il gruppo si approvvigiona al Supermarket con
grande sconforto del cassiere che vede aumentare di giorno in giorno il
conto della spesa fino a vedersi obbligato a mettere un tetto massimo.
Tappa d'obbligo a Fort August per le famose chiuse dove i ragazzi hanno
scorrazzato facendo capriole sui pendii erbosi e poi tutti in battello
a... cambiar aria sul lago.P.S. Bruno ha presentato le sue formali
rimostranze al capitano perche' Elvio ha acconsentito a salire sul
battello, mentre si era negato per la sua barca a vela (n.d.r. la
compianta DELFINA). Segue Inverness-by-night: i gitanti vengono allocati
un po' qua, un po' la' in guest house, B&B, J & B, tende, scatoloni
etc., ad eccezione di Mariangela e Moreno, cui tocca la suite "sposi
novelli" con tanto di letto a baldacchino cigolante, rivelatore di ogni
piu' piccolo movimento! E pensare che la serata prometteva bene dopo la
"banana sprint" (neologismo coniato e consumato da Dani) e le libagioni
del "pabbe".(n.d.r. neologismo a cura di Mariangela - sta per pub).
5^ giorno
Avanti verso Nord! Il paesaggio diventa sempre piu'
particolare e suggestivo, qui l'erica si estende a perdita d'occhio e il
clima e' sensibilmente piu' fresco. Ullapool accoglie i venti prodi
offrendo lo spettacolo dei suoi pescatori e gli odori del baccala'
fritto, i negozietti caratteristici di antiquariato locale, misto a
bomboloni, e tipici maglioni in cachemire. Sono rimasti di traverso a
tutti gli astici... non mangiati, rinuncia dovuta ai dieci carrelli di
spesa fatta prima di partire. Tra le occasioni mancate il giro delle
isole in battello - causa maltempo e mancanza di immagini del filmino
per forfait della cinepresa. Sulla strada del ritorno, irta, erta,
stretta e tortuosa, a senso unico con piccoli slarghi per cambio corsia,
regnavano sovrane le pecore pigramente stese sull'asfalto a scaldare le
ossa, incuranti del traffico locale ma con l'acconciatura sfumata alta
dalle "frisate" delle macchine di passaggio e leggermente rinco... dalle
strombazzate dell'impaziente Luciano.
6^ giorno
Gli autisti, nuovamente provati dalla guida mancina, e dal
periglioso percorso del giorno precedente, scioperano. Visite consentite
solo nel raggio di pochi chilometri, pardon miglia; ed ecco pronto il
castello di Cawdor nei pressi di Inverness visitato all'interno e
all'esterno, dalle camere alle cucine, dalle soffitte alle cantine, in
lungo e in largo, in alto e in basso, castellani compresi ("banchi di
sopra, banchi di sotto, tutte le donne nude le voglio"). Nel giardino,
tra una miriade di varieta' cromatiche di fiori, spiccava il cardo
simbolo della Scozia. Disponibili: oltre ad un intrigante labirinto e
alla vasca con le ninfee, ben 5 percorsi a piedi nel bosco "selvatico"
anche i pedoni hanno deciso di scioperare e nel dubbio tra chilometri e
miglia, hanno scelto il percorso piu' breve, tanto per stuzzicare
l'appetito; requisiti quindi gli unici tavoli disponibili per
l'apparecchiatura del pranzo, hanno dato sotto alle provviste fornite
dai dodici carrelli di spesa assaggiando l'ennesima qualita' di birra
autoctona per la felicita' delle collezioniste Valeria e Benedetta.
Pomeriggio dedicato allo shopping.
7^ giorno
Come ogni giro che si rispetti... si ritorna al posto di
partenza (maniero di Crieff) accompagnati dalla nuvoletta degli Adams.
Nel tragitto, tanto per variare, si voleva approfondire la conoscenza di
un altro castello scozzese, ma taccagni loro e non bischeri noi, fatti
quattro conti, abbiamo deciso che non era cosi' necessario. In compenso,
a gratis e di passaggio, si rimane ammirati dal grande raduno equestre
di Blair mentre ci si reca a Perth. Qui, apprezzato il borgo medievale,
il gruppo si espande a macchia d'olio per il centro commerciale al fine
di spendere oculatamente i terzultimi penny rimasti in cassa. Questa
volta, crepi l'avariazia, il cassiere ha concesso di consumare un pasto
caldo in un pabbe-ristorante scelto tra le selezioni comunali,
provinciali, regionali e financo nazionali. Per terminare la giornata in
stile scozzese (ovvero taccagno) il tesoriere (che poi e' sempre il
cassiere) ha ripetutamente contrattato il prezzo della cena al maniero
per aggiudicarsi il servizio a meno di 13 sterline, senza riuscire a
spuntarla. Scozzesi loro, scozzesi noi, un bistrot si e' aggiudicato
l'appalto della cena, che si e' svolta in saletta esclusiva e a lume di
candela, alla modica cifra di 10 sterline vino e bevande comprese.
8^ giorno
Chi dice Scozia dice Edimburgo, chi dice Edimburgo dice
Scozia; all'alba effettiva (non quella di Luciano) del nuovo giorno, "La
Valletta in Tour" irrompe via autostrada nella capitale che si presenta
nella sua imponenza e maestosita' agli occhi stupiti dei gitanti. Ancora
uniti in un'unica bandiera i nostri visitano il castello che ne
costituisce la cittadella fortificata sede del dominio Stuart. Nel
pomeriggio inizia la diaspora per le vie della citta' con appuntamento
in prima serata per lo scambio di impressioni che qui riportiamo: ci
dica, ci dica... "bella la citta' dall'alto del bus a due piani
scoperto" dice Mariangela; "quale citta', io dormivo" contrappone
Emanuela. "Ieri la grande abbuffata, oggi digiuno e astinenza" afferma
Andrea mentre lo stomaco brontola non contento dell'unico pezzetto di
pizza ricevuto. "Bravo quel clown di piazza, vero Fabio?" dice Benedetta
mano nella mano: e Fabio "Quale?". "Ehi, guardate, anche qui c'e' il
Wallace" dice Ivana molto richiesta dagli stranieri per il suo magico
clic. "Ma un cimitero da visitare ad Edimburgo non c'e'?" chiede
Lucilla. "Ronf, ronf, ronf" e' il contrappunto sonoro di Elvio -
comodamente disteso su una panca - al concerto che si teneva nella
Chiesa di St. Giles Cathedral; Luciano invece, per la solita funzione,
ha preferito una panchina del parco con concerto di usignoli. Dulcis in
fundo i penultimi penny sono stati investiti su un vero caffe' italiano
centellinato goccia a goccia all'angolo della Royal Mile dove una
incantenvole ballerina mimava un carillon. Al tramonto la comitiva,
guidata dal navigatore Bruno, munito di mappe e sollecito nel richiedere
informazioni financo alla police, dopo essersi smarrita e ripetutamente
ritrovata, si ritira sconvolta e stravolta ancora una volta, a Johastone
dove una soffice cena e un lauto letto, pardon, una lauta cena e un
soffice letto, provvedono a ritemprare anima e corpo.
9^
giorno
ovvero "il viaggio di ritorno". Se l'andata e' stata l'Odissea,
il ritorno e' stato anche peggio! Manca il contributo fotografico della
faccia di Luciano quando si e' accorto che l'aereo era ad elica, o
meglio ad elastico come quello di Fantozzi: ha passato tutto il tempo a
spiare dal finestrino contando i giri e controllando il funzionamento.
Ma questo era ancora il meno in confronto al tragitto in pulmann con
l'autista che, non avendo avuto il tempo di fare il footing giornaliero,
si alzava lasciando il volante, rispondeva al telefono, passeggiava nel
corridoio, rispondeva al telefono, faceva le flessioni, rispondeva al
telefono (non si sa se sempre con la "solita" o con "varie" dato che a
tutte dava l'appuntamento per dopo), tanto per non annoiarsi e farsi
prendere dai colpi di sonno. In compenso tutto il gruppo aveva gli occhi
un tantino spalancati, chi cantava, chi faceva chiasso, rispettando i
turni stabiliti per tenere sveglio il prode autista.
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