diario di viaggio |
Stoccolma, Elsinky, San Pietroburgo (20-28 ago 2002)
Stoccolma
La Svezia, patria di belle stangone nell'immaginario dei maschi italiani,
ci ha fornito la guida piu' acida e frettolosa di tutta la Nazione, per di
piu' per niente stangona, con grande delusione dei nostri uomini, e
ribattezzata Mary Poppins per via dell'abbigliamento.Ci ha accompagnati
senza tante cerimonie dall'aeroporto all'albergo e poi fino al battello
come fossimo pacchi scomodi da posteggiare il piu' velocemente possibile. |
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Il pezzo forte della citta, e' stato il Museo Vasa, praticamente un grande veliero da guerra che e' affondato nel porto dopo poco piu' di un chilometro di navigazione. Secondo Giovanni e' affondato per il gran peso delle palle di cannone ancora in bella vista nel ponte della nave, che per poco non gli costano una bella ernia dato che ha provato a sollevarle. Nelle varie stanze erano ricostruiti gli arredi del tempo suppellettili comprese. Il vicolo piu' stretto, citato anche nella guida che ci ha incuriositi a visitarlo, ci ha riportato al nostro "vicolo delle scalette" molto piu' stretto di quello, che comunque ci e' servito per fare una foto di gruppo. |
A sera, al ritorno all'albergo, grande festa per il compleanno di Daniela
di cui non mettiamo nessuna foto ricordo, da un certo numero di anni in su
capita questo e altro. La torta, dapprima accolta con un certo scetticismo
perche' sembrava finta, si e' rivelata invece buonissima ma la sorpresa
piu' gradita per la nostra Dani Dani e' stato chiaramente il regalo La motonave "GABRIELLA" Viking Line |
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Tutti i viaggi della "Valletta Group" mettono a dura prova la resistenza alle proprie paure ora di uno ora di un altro componente del gruppo che comunque memore del famoso "in compagnia prese moglie un prete" si fa coraggio e affronta la vomitarella del viaggio in pullman (leggi Andrea), il panico di librarsi nell'aria pur non avendo ali proprie (leggi Benedetta, Moreno, Luciano...), i casi a parte a cui fa proprio male l'aereo, non e' paura! (leggi Ivana e Mariangela) o la sensazione del vuoto sotto i piedi all'idea di salire su una nave (leggi Elvio) che questa volta non ha potuto sottrarsi, come invece aveva fatto con la famosa uscita in mare (vedi nelle VARIE) a bordo della compianta Delfina. Eccoci dunque all'imbarco sulla motonave Gabriella che ci aspettavamo come il traghetto per la Sardegna ed invece era una vera e propria nave con 6 o 7 ponti da visitare, camere piu' spaziose del previsto, il supermercato, il casino', e vari ristoranti. Il gruppo a questo punto si e' sciaminato dappertutto in esplorazione per poi ritrovarsi al ponte piu' alto in cerca del panorama e dell'odore della salsedine del Baltico ... che stranamente non c'e', ci hanno spiegato che e' un mare poco salato. |
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Il panorama piu' bello e' stato lo spettacolo del sole.il tramonto, degno preludio all'altro festeggiamento internazionale della compagnia: il compleanno di Elvio, nientepopodimeno che all'alba del suo secondo mezzo secolo, praticamente la seconda giovinezza! Il mare della sera, assolutamente calmo, ci ha regalato un altro spettacolo misterioso e indimenticabile rispecchiando la luce lunare in un alone irreale aggiungendo un ulteriore punto al fascino della crociera che comunque ci ha conquistati interamente. |
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Salutiamo la Gabriella dopo esserci goduti anche lo spettacolo del sole
all'alba ... e un'abbondante colazione; a terra il pulman e la guida Heli
stanno gia' aspettandoci per portarci all'albergo che, tanto per cambiare,
e' fuori zona anche stavolta. Il primo problema e' quindi capire come fare
a tornare in centro e a seguire dove trovare qualcosa da mettere sotto i
denti dato che si e' fatta gia' l'ora di pranzo. Stavolta ognuno provvede
come crede meglio e poi all'impronta decidiamo di andare a vedere lo zoo,
per la gioia di Riccardo che ha ripassato tutte le carte della tombola
degli animali dal vero; tra un pisello e l'altro (nel senso dei legumi
comprati per strada come da noi le noccioline) il "gruppo giovane" della
Valletta cominciava a mordere il freno cosi' li abbiamo spediti in piscina
a farsi un bagno ed occupare il pomeriggio in liberta'. Non potevamo fare
a meno di visitare la sauna dove Mariangela ha trovata un donna nuda:
"cossi' ce l'avemo anche a Piano, chesta e' un po' quaglioncella come me!"
ha commentato richiudendo immediatamente la porta. |
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Grande evento in serata con il concerto all'aperto, dal vivo, della Filarmonica di Helsinki forte di circa 60 elementi: musica di ogni genere compresa musica moderna cantata da artisti locali debitamente presentati dai talk-show's men and women di bella presenza indigeni. Piazza affollatissima ma birra scarsa, non ne abbiamo trovato piu' un goccio, e nonostante la gran folla non ci sono stati incidenti e tutto si e' svolto con grande ordine e pulizia, forse per rispetto della "sindaca" di Helsinki che aveva offerto lo spettacolo. |
Il treno
Nonostante il grosso rischio di perdere il treno a causa della levataccia
cui abbiamo costretto Luciano, assolutamente al di fuori dei suoi orari,
ci siamo felicemente imbarcati alla volta di San Pietroburgo dove pero' e'
arrivata solo una parte del gruppo. Una famiglia e' stata infatti
trattenuta alla frontiera per una presunta irregolarita' sui passaporti,
moglie e figlio trattenuti in una stanza sotto sorveglianza, il
capofamiglia scarrozzato da due poliziotti fino a che non ha capito che il
problema si poteva risolvere alleggerendo... il portafoglio. Rincorrendo
il treno, e i bagagli che i poliziotti avevano fatto lasciare sul treno
per l'appunto, i nostri si sono finalmente ricongiunti con il grosso della
Valletta Group tra abbracci e sospiri di sollievo. Nell'immenso hotel
dell'immensa San Pietroburgo, nell'immensa Russia, vediamo Daniela che
parla animatamente con un paio di persone: "Oh, pur di chiaccherare con
qualcuno la nostra Dani attacca bottone anche ai Russi" e invece era tutta
presa da una full immersion nella lingua natia - il batengo - perche'
aveva trovato un gruppetto di "connazionali", e poi si dice il caso! |
San Pietroburgo |
Il Bowling. Battesimo di fuoco per Daniela che non ci aveva mai giocato prima e come tutti i principianti ha avuto un c..o della malora: strike al primo colpo e poi a seguire tiri centrati uno dopo l'altro; ogni tanto sembrava che partisse insieme alla boccia lungo il corridoio poi pero' la lasciava appena in tempo.. |
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Per riprenderci dalla paura del fermo di polizia, niente di meglio di un
bel giro panoramico della citta', visita alla Cattredale di S. Isacco con
la sua cupola dorata, la cattedrale di San Nicola con le cupole e guglie
barocche soprannominata Chiesa del Marinaio, e una bella passeggiata lungo
la Nevsky Prospekt in cerca di souvenir. Nessuno ha resistito alla
tentazione di misurarsi i classici cappelli sovietici detti "tope" che,
secondo Emanuela, non sono uguali a quelle italiane, anche Luciano si e'
dimostrato d'accordo, basta guardare l'espressione soddisfatta che ha dopo
averne provata una. |
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Dove si cena stasera? La pizza va per la maggiore, ma anche il ristorante dell'Albergo ha i suoi sostenitori, l'unico posto pero' che ha riscosso l'unanimita' dei consensi e' stato il famoso ristorante "da Emanuela", (piu' volte visitato nel corso dei viaggi dal Canada alla Russia) :salsiccie nostrane, insalata di tonno e fagioli, pan carre', e altre delicatessen arrivate direttamente ...dalle valigie. |
In serata grande esploit di Enio improvvisamente esperto di danze cosacche e unico rappresentante della Valletta che ha avuto il coraggio di cimentarsi in una sfrenata quadriglia, mentre "altri" hanno ricusato l'invito diventando all'improvviso timidi. La cosacca, a detta di Enio, "portava proprio bene" e lui ha fatto la sua bella figura smantellando pero' in un'unica serata la fama di uomo integerrimo e riservato, dedito unicamente al lavoro, conquistata in anni e anni di duro lavoro. |
Non potevamo rinunciare alla soddisfazione di ammirare tanti capolavori italiani raccolti nel Museo dell'Ermitage. Bisogna dire che il popolo russo ha organizzato una degna accoglienza ai visitatori stranieri intonando, banda compresa, i rispettivi inni nazionali. |
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La vigilia della partenza ci ha visti in una delle famose "notti bianche",
in giro per San Pietroburgo, alle due di notte, nei vicoli in cui non si
puo' accedere di giorno e ad assistere all'apertura di uno dei ponti che
permettono il passaggio delle navi di un certo tonnellaggio sulla Neva.
Nel pomeriggio avevamo potuto ammirare la citta' su un battello
appositamente noleggiato per noi (il vantaggio di essere gia' un
gruppo-comitiva) l'impressione e' di essere a Venezia anche se gli spazi e
i palazzi sono molto piu' grandi e i ponti bassissimi di ferro massiccio,
tanto da rischiare qualche mega-capocciata. |
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Tuffiamoci, nel senso letterale della parola, nelle fontane della
"Versailles di San Pietroburgo" dal nome suggestivo di Petrodvorets
(Palazzo di Pietro, il Grande naturalmente) . |
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Solo un rapido giro dato che avevamo paura di non arrivare in tempo all'aereoporto, peccato perche' non siamo riusciti a dare nemmeno uno sguardo alla bellissima villa della foto. Il parco era veramente immenso, con viali di acqua, vasche, e schizzi improvvisi di cui ha fatto le spese Daniela che per il resto della giornata ha borbottato incessantemente paventando raffreddore, tosse, bronchite e financo la polmonite. I vestiti di ricambio erano ormai al sicuro dentro le valigie che gli addetti dell'albergo avevano ritirato la mattina direttamente dalle camere dei proprietari, presenti o meno, tanto e' vero che Moreno ha indicato una valigia nella hall dicendo che gli sembrava la sua, "non credo proprio!" ha risposto Mariangela finche' arrivati in camera l'hanno trovata vuota. L'albergo che ci aveva accolti per i tre giorni del soggiorno a San Pietroburgo era in periferia, 15 piani di corridoi, porticine, ingressi, ascensori dove piu' di uno di noi ha vagolato in attesa che qualcuno si accorgesse della sua assenza per venirlo a cercare. |
Il ritorno a casa
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