Castel del Monte e Matera
“Scusate, un minuto di attenzione, quando siamo al dolce devo farvi una comunicazione importante!” , esordisce Elvio e tutto insieme il frastuono che regna sovrano alla Valletta, si spegne.
Illazioni, curiosità, supposizioni, si rincorrono fino alla fine della cena, come un infinito indovinello ma senza alcuna risposta.
Poi la butta là così:
“Nell’ultimo fine settimana di Marzo, io ho prenotato un viaggio a Matera … chi vuole mi segue … “
Il tizio è ben cosciente che, se si comincia a dire … andiamo … programmiamo … vediamo … e se si cerca di mediare fra le varie opinioni, possibilità ed eventualità, non se ne esce più … ed infatti ha scelto il periodo lasciando la possibilità di estendere la prenotazione a più famiglie.
Così armi e bagagli, lo sparuto gruppo di sei persone, si è incamminato all’alba del 29 marzo in direzione sud.
Castel del Monte (sito Unesco):
Prima tappa a Castel del Monte dove si rimane estasiati dalla stupenda architettura e dalle narrazioni storiche che il sito suggeriva.
La struttura ottagonale del castello che si erge a guardia sull’alta collina, le sue torri, pure ottagonali, le sue mura possenti, che tante distruzioni e rifacimenti hanno subito nei secoli, il colore caldo della pietra calcarea baciata dai riflessi dorati dei raggi del sole, il maestoso chiostro nel quale, tendendo l’orecchio, sembra di sentire ancora lo scalpitio degli zoccoli dei destrieri ed il crepitare d’armi, hanno lasciato in ciascuno dei visitatori la bella impressione di riviere i momenti eroici e magici dell’antico medioevo.
Affacciati alle bifore lo sguardo spazia in una immensa distesa di verde fino a scorgere in lontananza le guglie della cattedrale di Andria, perla della circostante vallata, insieme a Trani e Barletta.
Matera (Capitale Europea della Cultura anno 2019)
“La Passione di Cristo nella Capitale Europea della Cultura, una Passione dal vivo per le strade e nei luoghi più significativi di Matera.”
Matera
L’aria è pungente e fredda
Ma non la città
Non la sua gente
Il tramonto trascina via gli sprazzi di sole
Ti affacci alla terrazza
Ed il fiato ti si strozza in gola
Un presepe vivente
A grandezza naturale
Fioche luci salgono dal Sasso Caveoso
Tracciano sentieri impervi
Che digradano fino al Gavina
E quell’ultimo fascio di luce crepuscolare
Si staglia sulla facciata e sul campanile del Duomo
Che soverchia l’intera città
Il brusio, il brulichio, dei mille e mille visitatori
Si cheta
Cala dall’alto un religioso silenzio
Gli occhi si inumidiscono per la commozione
Mai in vita si è vista città più particolare
Flash lampeggiano vorticosamente nell’aria
Nell’illusione che una foto, forse, possa immortalare il panorama
Ma … l’emozione … intensa, forte, pregnante,
quella non si imprime nella pellicola
Ti squarcia il cuore !!!